Stefan Edberg, Il signor serve & volley

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Sarajev
view post Posted on 2/7/2007, 19:09     +1   -1




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Stefan Edberg (Västervik, Svezia, 19 gennaio 1966) è un ex tennista svedese, tra i protagonisti della scena tennistica mondiale a cavallo tra gli anni ottanta e novanta.

Vincitore di 6 prove del Grande Slam e detentore del ranking n° 1 ATP per 72 settimane, è tuttora ricordato come il più grande interprete dello stile serve & volley.

È rimasta storica la sua rivalità con il tedesco Boris Becker, che ha sfidato in ben 18 finali di tornei del circuito maggiore, di cui tre consecutive (dal 1988 al 1990) sull'erba del prestigioso torneo inglese di Wimbledon.



Titoli del Grande Slam


* Australian Open: 2 (1985, 1987)
* Wimbledon: 2 (1988, 1990)
* US Open: 2 (1991, 1992)




L'ascesa

Stefan fece parlare di sé già dalla categoria giovanile under 18. Nel 1983, infatti, a 17 anni, realizzò il Grande Slam juniores, vincendo gli Australian Open, il Roland Garros, Wimbledon e Flushing Meadows. Ancora oggi è l'unico giocatore della storia ad aver ottenuto questo traguardo giovanile.

In quello stesso anno passò al professionismo. Sulle sue spalle la pesante eredità di un illustre conterraneo come Bjorn Borg e il confronto con un altro giovane svedese, Mats Wilander, già vincitore di Slam.

Ma il tennis di Edberg era completamente diverso da quello degli altri esponenti della scuola svedese: Stefan scendeva costantemente a rete ed esibiva uno splendido rovescio a una mano, su consiglio di un coach illuminato, Percy Rosberg.

Nel 1984 arrivò il primo trionfo in un torneo ATP, ottenuto a Milano, alle spese proprio di Mats Wilander in finale. Non fu l'unico acuto della sua prima stagione ad alti livelli. Alle Olimpiadi di Los Angeles il tennis era ancora uno sport dimostrativo, ma Edberg sbaragliò tutti senza lasciare per strada nemmeno un set e regalò l'oro alla Svezia.

Bisognerà però attendere il dicembre del 1985 per vederlo trionfare la prima volta nel Grande Slam sull'erba australiana di Kooyong. In finale batté ancora una volta Mats Wilander. Ma di quella edizione è rimasta negli annali soprattutto la straordinaria semifinale vinta contro il numero uno del mondo Ivan Lendl in una battaglia conclusasi per 9-7 al quinto set.

All'Australian Open Edberg concesse il bis nel 1987, questa volta battendo in una finale molto dura l'idolo di Casa Pat Cash. L'anno precedente, Stefan aveva vinto a Gstaad il primo dei suoi tre titoli sulla terra battuta, raggiungendo a soli 20 anni il notevole traguardo di aggiudicarsi almeno un torneo su tutte le superfici (cemento, terra rossa, erba e sintetico).

Ma è per Wimbledon che passa la gloria tennistica. Proprio sull'erba di Londra Stefan si era rivelato al grande pubblico nel 1983, quando perse al secondo turno per 8-6 al quinto set contro il connazionale Erik Sundstrom. In una conferenza stampa di quella edizione del torneo, si era presentato ai giornalisti in un inglese ancora imperfetto, affermando di essere figlio di uno Swedish criminal (intendendo che suo padre lavorava nella crime police svedese).

Cinque anni dopo, nel 1988, Stefan poté alzare la coppa più prestigiosa. In semifinale rimontò uno svantaggio di due set a Miroslav Mecir, mentre nella finale, giocata di lunedì per pioggia, batté il suo rivale di sempre, Boris Becker, vendicando la sconfitta subita tre settimane prima nella finale del torneo del Queen's.

Il 1989 fu la sua stagione più sfortunata. Agli Australian Open si ritirò prima del match contro Thomas Muster nei quarti di finale a causa di un infortunio alla schiena rimediato negli ultimi punti di un match a senso unico contro Pat Cash. A Parigi giunse in finale, per la sorpresa di quanti non lo consideravano competitivo ai massimi livelli sulla terra battuta. Qui, però, incappò in una delle partite più strane e rocambolesche della sua carriera: in vantaggio per 2 set a 1 contro il 17enne Michael Chang, andò avanti di un break anche nel quarto set e sciupò altre dieci palle break, prima di farsi rimontare e cedere al quinto. Il Roland Garros è rimasto l'unico trofeo importante a non entrare nel suo straordinario palmares.

Fu amara anche l'erba londinese. In finale c'era ancora Boris Becker ad attenderlo, ma questa volta fu Edberg a non entrare in partita e a rimediare una secca sconfitta in tre set. La rivincita lo svedese se la prese nel Masters di fine anno, vinto in finale proprio sul tedesco (n.2 del mondo), dopo aver battuto in semifinale Ivan Lendl (n.1).

Gli anni migliori

Il biennio 1990-91 fu quello della consacrazione: un Edberg al top tecnicamente e fisicamente espresse il suo tennis migliore. Nel 1990 alternò nel Grande Slam prestazioni eccellenti a risultati deludenti. In Australia soltanto un infortunio lo fermò in finale contro Ivan Lendl quando era in vantaggio di un set e stava per servire per il secondo. A Parigi, invece, Stefan non riuscì a ripetere la bella prova dell'anno precedente e i suoi sogni si infransero al primo turno contro l'astro nascente del rosso, Sergi Bruguera. Pronto riscatto sull'amata erba inglese di Wimbledon: Stefan fece fatica a trovare la forma e rischiò l'eliminazione al terzo turno contro Mansdorf. Uscito indenne da una battaglia chiusasi 9-7 al quinto set, ritrovò il suo tennis e arrivò in finale al terzo appuntamento in tre anni con Boris Becker. Nei primi due set non ci fu partita, ma Boris recuperò e arrivò addirittura a condurre di un break nel quinto. Sfoderando quella grinta che in molti gli negavano, però, Edberg ribaltò ancora il match e si aggiudicò la bella per 6-4 nel set decisivo.

Da lì in poi ingranò la quinta. Sul cemento americano vinse tre titoli di fila portando a 21 la sua striscia di vittorie consecutive. Una serie positiva che gli valse per la prima volta in carriera la conquista dello scettro di numero 1, sancita il 12 agosto del 1990. La striscia si interruppe a Stoccolma in finale, dove subì dal rivale di sempre Becker una delle sconfitte più sonore della sua carriera. Dopo la vittoria al Paris Masters di Bercy la settimana successiva (grazie al ritiro di Boris Becker nel primo set della finale) giunse al match decisivo anche alle ATP Finals, che per la prima volta si giocavano a Francoforte. Ma qui a sconfiggerlo fu uno straordinario ragazzo ventenne di Las Vegas, Andre Agassi.

Stefan iniziò il '91 determinato a centrare tutte le prove del Grande Slam. In Australia e a Wimbledon però fu ancora una volta sfortunato. A Melbourne perse in semifinale una maratona con Ivan Lendl, dopo aver sprecato malamente due match point. Stessa cattiva sorte sull'erba inglese, dove senza cedere neppure una volta il servizio fu costretto ad arrendersi ancora in semifinale al tedesco Michael Stich, che a fine partita totalizzò addirittura sei punti in meno di lui. A Flushing Meadows, invece, andò tutto per il verso giusto: un Edberg scintillante vinse un torneo che non aveva mai troppo amato, annichilendo in finale Big Jim Courier e giocando, per sua stessa ammissione, il miglior tennis della sua vita. L'anno successivo, nel 1992, si ripeté agli U.S. Open battendo in finale Pete Sampras.
 
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Sarajev
view post Posted on 4/7/2007, 10:10     +1   -1






Oggi ce lo sognamo uno che gioca a rete così tanto...
 
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beccix91
view post Posted on 5/7/2007, 21:44     +1   -1




Sentivo oggi su Sky che quando Edberg andò per la prima volta a trovare la sua ragazza a Växjö, chiamò il proprietario del tennis club di quel paese e gli chiese se era possibile allenarsi con uno dei ragazzi di quel tennis club. Il proprietario gli mise di fronte Bjorkman che era felicissimo di allenarsi con Edberg. Bjorkman disse che doveva impegnarsi al massimo per impressionare Edberg e ci riuscì, perché di seguito ogni volta che Edberg andava a trovare la ragazza a Växjö, chiamava Bjorkman per allenarsi un po'. E da questa esperienza Bjorkman imparò moltissimo, tanto da battere il suo "maestro" agli Australian Open del 94.
 
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Sarajev
view post Posted on 5/7/2007, 21:47     +1   -1




wow...ha avuto un bel maestro Bjorkman...a me non è mai successo che Gaudenzia venisse a chiedermi niente :lol:
 
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3 replies since 2/7/2007, 19:09   78 views
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